Altre
chiese. A sinistra della facciata di San Nicola di Bari
sorge la chiesa di San Gregorio, semplice e pregevole costruzione
d'impianto consimile (fig. 8); i bei capitelli, figurati in parte
sotto gli alti archi, furono barbaramente imbiancati, del pari che
tutto l'interno. Nella tribuna vi sono otto figure in legno dipinto
di grandezza naturale, del secolo XVII.
La chiesa del monastero di Santa Maria del Buon Consiglio ha un
buon dipinto di Pietro da Cortona, e quella del monastero di San
Giacomo un San Benedetto e la Natività,
di Ludovico Vaccaro, ed un San Giacomo e il Beato Bernardo
Tolomei, di De Matteis.
Nella chiesa dei Cappuccini l'Invenzione della Croce all'altar
maggiore è attribuita a Paolo Veronese.
Museo nel palazzo dell'Ateneo.
La sua ricchezza consiste principalmente in un piccolo numero di
vasi italo-greci, rinvenuti negli scavi che eseguisconsi con maggiore
o minore regolarità secondo gli assegni, lungo la costa,
a Monopoli, a Egnazia, a Fasano. Codesti vasi sono esemplari interessanti
del genere, ma di second'ordine. Rappresentano quasi sempre figurate
le medesime scene: baccanali, combattimenti, giuochi ed alle volte
una donna allo specchio. Le figure, ora in nero su fondo rosso,
ed ora viceversa in rosso su fondo nero, non sono della medesima
epoca, e la loro diversità manifesta ora la divina gioventù
dell'arte greca, ora il torbido genio della decadenza latina. Vi
si ammira anche una collezione delle monete della Magna Grecia;
quelle con la spica di Metaponto, col delfino di Taranto, col treppiede
di Cotrone, col toro furioso di Sibari, col leone di Reggio Calabria,
coll'aquila di un augustale.
Sonvi inoltre alcuni dipinti intatti, uno dei quali rappresenta
un Arcangelo che uccide il dragone. Sono del predetto Bartolomeo
Vivarini, pittore veneziano, e manifestano ad un alto grado le sue
rare qualità: vigor di colorito accoppiato a quella nettezza,
quasi dura, di disegno che rammenta Mantegna. Notevole infine un
nécessaire o cassettina da viaggio in argento, avente
sul coperchio la lettera J, iniziale di Joachim, già
di Gioacchino Murat, quel prode figlio di un albergatore che divenne,
per volontà di Napoleone I, re di Napoli, e di cui narreremo
sotto Pizzo (Calabria) la tragica fine.
Teatri ed altri edifizi.
Meritano ancor menzione in Bari il teatro massimo Piccinni, il più
ampio delle province meridionali, dopo il San Carlo di Napoli; il
teatro Cammarano, dal nome del suo proprietario; il vasto palazzo
dell'Intendenza; il non men vasto della Posta, sulla linea stessa
del giardino Margherita, da cui dista poco; il vastissimo palazzo
delle Scuole (Ateneo) vicino alla stazione ferroviaria; e il Castello
con piazza, sulla sponda del Porto Nuovo, fatto edificare da Gugliemo
II e che attesta ancora, nei suoi avanzi maestosi, l'antica potenza
(fig. 9).
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